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Grotta Zelbio

18 luglio 2017 - Lombardia

Il mio appello questa volta viene raccolto da Laura, neo corsista del GGM.
Ci troviamo a Gobba alle 14:00, ed alle 16:00 riusciamo ad entrare in Zelbio, fuori ci sono 32 gradi, il tanto da farci desistere a cambiarci all’esterno, termineremo la nostra vestizione in grotta.
Laura sgranocchia ancora il suo pranzo, la vedo tranquilla, non sembra proprio che stia andando in grotta, pare più una ragazza spensiersta di citta, in cerca di funghi, al contrario dell’altra parte vi è quel rompipalle di Pasquale, iperattivo,  veloce, scalpitante, decido di tenere a freno Pasquale valutare la giornata, visto che cmq entrambi hanno già 7 ore sulle spalle di lavoro.
Solito itinerario, sala del topo- chiocciola e Diaclasis Infernales.
Laura risponde positivamente e si fa soave risate sulle tre strettoie in Diaclasis, guardando il povero Pasquale mentre le attraversa, un elefante in procinto di partorire!!!!
Eccoci Sala Tortona…molliamo subito gli zaini ed andiamo a vedere se il rientro e fattibile dal cunicolo della sabbia, piano piano mi segue Lauretta,  sono le 17:30. Il livello dell’acqua seppur alto ci permette di entrare nella strettoia e dare un’occhiata al sifone.
Ci sn 40 cm d’acqua che ci dividono dal buco,  in qualche modo cerchiamo di bagnarci il meno possibile, atterrando sul ghiaione, sdraiato su miliardi di granelli, intravedo il passaggio, incomincio a scremare la zona usando le mie braccia come rastrelli, dopodiché faccio andare avanti Laura che in meno di 5 minuti riesce a passare, torniamo sui nostri passi, contentissimo che la Diaclasis almeno per oggi sarà solo un ricordo.
Imbrago ed affrontiamo l’ultimo tratto..siamo in zona scavo, spiego  dettagli, supposizioni e altro su quello che stiamo facendo.
Subito Laura incomincia ad allargare dall’esterno il nuovo ingresso, io da sotto tolgo ancora qualche pietra cercando di allargare il cunicolo, ancora stretto in uscita.
Nel frattempo che lei continua  a mazzettare,  vado a controllare il fondo dello scavo, mi accorgo che ce un sacco di fango, circa 3 cm in piu, in quanto un palanchino lasciato l’ultima volta lo trovo quasi sommerso.
Valuto un attimino ancora su dove dobbiamo scavare e noto, sempre più sul lato dx, una saletta colma di fango che segue è corre parallela alla frana. Chiamo Laura e incominciamo ad allargare un buchetto tra strati di fango. Subito notiamo una piccola saletta, buttiamo giù qualche pietra e notiamo che scende per 5-6 metri. Dedichiamo un paio d’ore, comprensiva di una fugace cena a base di panzerotti fritti, a questo buco.
Riusciamo ad allargare, tanto che Laura prova ad entrare, ma non riesce a passare, notiamo subito che i probabili 5 metri che si trovano sotto di noi, non corrono verso la fine dello scavo, ma bensì tendenzialmente a dx, spostandosi dalla frana.
Un masso di dimensioni medie occlude la verticale visibile, provo per ben due volte con facilitatori, ma con la punta del trapano foro da parte a parte il masso famelico, compromettendo i nostri amati manzi.
Freddo, orario e stanchezza fanno desistere gli autori di questa pomeridiana uscita..i quali  decidono ..pian pianino di tornare nel mondo civile.
La strada del ritorno e molto più breve, usciamo alle 22:30.
P.s. Domenica levare il masso.
Un plauso a Laura, grotta seppur con pochissimo pozzi, mette sempre a dura prova gli ospiti, e lei si è comportata benissimo.
Prima volta che si entra dalla Diaclasis e si esce dal cunicolo della sabbia.

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