Abisso La Dolce Vita, LoBg3833
Presenti: Pasquale, LucaT, Claudio, Livio e Sara
Domenica 18 novembre partiamo e arriviamo puntuali a Plassa, ci accolgono 2C° e una riunione di condominio che ci obbliga a lasciare le macchine ai parcheggi liberi più in basso.
Perciò, ci cambiamo, scarichiamo il materiale e, una volta portate giù le auto, ci incamminiamo verso l’ingresso della miniera, ma dopo 50mt ci rendiamo conto di non avere nè orologi nè telefoni, quindi il volontario Livio ritorna a recuperare un dispositivo carico.
Entriamo circa alle 9:30, con 6 sacchi di cui uno scaricabile già al primo P10 e seguiamo il filo elettrico come traccia tra i molti bivi del complesso minerario.
Seguendo i binari, prima di attaccare con l’abisso, facciamo una puntata a vedere la ‘Lacca della miniera’ (LoBg1406): da un ponte minerario ci si affaccia da entrambi i lati sul profondo fessurone tettonico di grande impatto visivo.
Intercettiamo l’abisso da uno scivolo colmo di materiale di scarto dalla miniera, con sassi che minacciano l’incolumità di chi segue i primi.
Arma sempre Pasquale, pozzo dopo pozzo, il P50 passa veloce in discesa e non ci soffermiamo neppure a guardare i pisoliti.
Abbiamo moschettoni e piastrine in abbondanza mentre le corde sono misurate per arrivare a -220 in fondo al P100.
Arriviamo all’attacco del 100, sbobiniamo la corda, è una 110, niente laschi e cerchiamo di risparmiarla il più possibile. Dopo 5m si trova il primo frazionamento poi giù, verticali a piombo, 30,40,50,60, Pasquale pendola e raggiunge un frazionamento, arma e prosegue per altri 20-30 metri; io seguo e lo raggiungo al frazionamento; dopo di me arriva Tama che si affaccia dal frazionamento a 5m.
La corda non basta proprio e ferma Pasquale a una ventina di metri dal fondo.
Invertiamo gli attrezzi e risaliamo, la luce delle frontali si vede piccola per la distanza e bisogna urlare un po’ per decidere e comunicare la ritirata.
Risalendo, è possibile scorgere gli attacchi dei due rami principali: del pendolo alto e del pendolo basso.
Pranziamo alle 14:30 discutendo sulla possibilità di usare una corda da 20m usata su un P5 insieme al seguente traverso, ma la voglia e le forze per rifarsi i 100m sottostanti sono finiti e si opta per il rientro.
Livio esce primo e veloce, seguito da Sara, noi ci attempiamo a guardare i pisoliti e aggiraci tra le comode gallerie delle miniere.
All’uscita dell’ultimo P10 un sacco si gira e si sgancia dal moschettone, rotola lento qualche metro e si ferma in bilico sul ciglio del pozzo; resiste una decina di secondi ma poi vola giù senza pietà, costringendo il volontario Pasquale a farsi gli ultimi 20m extra.
Usciamo per le 18:30 trovando -2C° e la luna che ci illumina l’uscita, pizza e birra ci aspettano.
Claudio