29.09.2013 | 09.30/18.00 | Ivan L
Fosco R. |
Grotta Stoppani |
Domenica mattina Pasquale, Fosco ed io ci siamo trovati per andare a
fare un giro alla Stoppani, dopo una bella colazione a base di brioche,
caffè ed acqua, più limoncello (vi lascio indovinare chi può averlo
bevuto alle 9 di mattina…), siamo arrivati sotto alla Stoppani,
stranamente il tempo a Pian del Tivano non è piovoso come lungo la
strada, per cui riusciamo a cambiarci e ad entrare in grotta
perfettamente asciutti.
Alle 9:40 entriamo, la grotta si presenta fortunatamente asciutta ma
sempre bella fangosa.
Scendiamo il p40 dopo una lunga attesa per sistemare un frazionamento su
cui la corda era stata tesa neanche fosse quella di un violino (forse il
limoncello non è salutare a quest’ora…) e iniziamo la discesa lungo la
via classica, fermandoci ogni tanto per fare qualche foto, fino a
giungere senza problemi al sifone.
Dopo una pausa per mangiare qualcosa decidiamo di andare a vedere le vie
nuove per poi provare a raggiungere le vie nuovissime. Già l’ingresso
per la parte nuova fa capire cosa ci aspetterà, al passaggio stretto
Fosco (che furbamente ha tolto l’imbrago…) e Pasquale passano con
qualche imprecazione ma comunque senza problemi, io arranco dando sfogo
ad una serie di insulti che definir blasfemi è riduttivo, la strettoia è
più piccola del mio torace, ma soprattutto mi ricorda l’importanza di
avere delle pinze per sganciare il delta e togliere il croll senza
rischiare di rimanere evirati… Alla fine riesco a passare e dopo
un’altra sessione di strettoie incontro Pasquale che riprende ridendo il
mio furioso arrancare…! Continuiamo lungo una serie infinita di
cunicoli fino ad arrivare al sifoncino (qui io decido di fermarmi…)
dove parte la salita in strettoia verso il salone che poi porta al
sifone dell’orecchio verso cui provano a dirigersi senza successo
Pasquale e Fosco. Dopo una mezz’oretta rientrano e cominciamo la risalita.
Le strettoie sono rimaste uguali, purtroppo non è avvenuta alcuna magia
e non si sono allargate, però stavolta con gran fatica riusciamo a
sganciare sia il mio delta che quello di Pasquale per cui riesco a
sgusciare più facilmente da tutti i meandri insidiosi.
Arrivati sulla via classica decidiamo di dare una pulita agli attrezzi
colmi di fango e riprendiamo la salita. Dopo qualche imprecisione di
viabilità, che ci ha portati a risalire qualche metro di fango
scivolosissimo inutile, ritorniamo sulla retta via e giungiamo ai vari
pozzi, ove Pasquale dà sfoggio della sua nuova silhouette risalendo il
p17 con una velocità degna di uno che sta scappando da un leone inferocito.
Arrivati alla base del p40 incontriamo Mauroski, Paola e Renata che
stanno salendo, attendiamo qualche minuto e iniziamo la nostra risalita.
Alle 18, dopo circa 8 h siamo fuori, ancora non piove e riusciamo a
cambiarci all’asciutto.
Infine corriamo al Ministro a mangiare!
La grotta era asciutta, c’era qualche rigagnolo ma poca roba, la forra
aveva delle pozzette d’acqua ma non era in piena. Anche nelle vie nuove
c’era poca acqua, per fortuna! Però di fango ce n’era in abbondanza…
Ciao
Ivan Johnny