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Grotta Puerto Escondido

3 agosto 2014 - Lombardia
03/08/2014 09.00/18.00 Tama Puerto Escondido

Ieri io e Tama siamo stati in Puerto, alle ore 09:20 arriviamo alla parcheggio delle miniere è subito vado a visionare il solito ruscelletto d’acqua che per tutto il giorno sarà più o meno uno dei nostri problemi principali, la portata d’acqua all’interno della grotta.

Anche oggi torneremo con tutta l’attrezzatura pulita!!

Armiamo parte del primo pozzo e in poco meno di due ore siamo alla sala della cascata, percorrendo in successione un p25-p20-p34-p5-p44-p4-p11

Giunti alla sala, dobbiamo fare i conti con l’altra portata d’acqua che arriva dalle vie nuove. Il  meandro Sir Biss è attraversato ora da un vero fiumiciattolo. Lasciamo il sacco personale e ci carichiamo di un nuovo sacco con all’interno corde e anelli.

In alcuni punti del Sir Biss, l’acqua crea cascate di notevole portata.

Alla base del P30 c’è un altro sacco che ci aspetta, lasciato nella precedente uscita (Mau-Pasquale- Alessandro-Alice), percorriamo il “traverso Ferrero”, armiamo il p4 e proseguiamo ormai verso la fine della grotta.

Dopo altri 50 metri sofferti di meandro, eccoci al primo spit dell’ultimo traverso, quello che porta alla condotta del Rombo; in mezzo si apre il vuoto dell’ultimo pozzo.

Tra il vecchio fondo e la condotta del rombo, optiamo per i suoi 24m verticali e ci ritroviamo alla base del pozzo, l’acqua forma una grande pozza che pian pianino ostruita dal fango defluisce. Un armo naturale su roccia mi permette di scendere ulteriormente gli ultimi 6 metri nel fango (descritto anche sui rilievi), rilevante è un meandrino percorribile da “homo speleus” che girando ad angolo retto (direzione rombo) e con inclinazione di 10°-15° si porta via tutta l’acqua.

Non è stato possibile metterci dentro la testa per via dell’abbondante acqua, ma sicuramente ottiene da parte mia un ulteriore visita.

Decidiamo di affrontare la prossima volta, psicologicamente e con un po’ più vitalità la condotta del rombo, lasciamo 3 sacchi speleo con corde all’ingresso ed incominciamo la risalita.

Sul traverso Ferrero, cade anche il mio compagno di merenda, che a suo dire si è ritrovato a testa in giù e che con tanto impegno è riuscito ad uscirne ahimè stremato, a questo punto si potrebbe ribattezzare “traverso Luca, in onore dei CADUTI”.

Usciamo alle 17:20 con un bel sole che ci riscalda immediatamente

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