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Grotta Zelbio

6 dicembre 2015 - Lombardia

3^ round…..

Con un Tama puntualissimo, alle 08:15, partiamo da Monza……

Al contrario, il nostro Presidente non sa neanche in lontananza che cosa vuol dire la puntualità, per scusarsi del suo ritardo, ci impone di andare a prendere un suo amico alla stazione ferroviaria di Canzo-Asso.

Carichiamo un simpaticissimo Carmelo, un ragazzone alto e robusto, che ahimè non sa ancora in che guaio si è cacciato, gli raccontiamo della Zelbio, della Tacchi e della Niccolina, mentre ci dirigiamo al P.D.T. Al Ministro troviamo Tempesta con 3 neo aspiranti speleo (reduci dall’ultimo Stage) Mauro, Sara e Tonino. Mentre facciamo il punto della situazione arriva Virginia&family. Si chiacchiera del posto dove stiamo andando, quando ad un certo punto della discussione, Tonino chiede se si può aggregare.

Si può dire che un ’affermazione può cambiare la giornata?

Il gatto e la volpe con un’occhiata d’intesa fulminea, decidono di portare Pinocchio in grotta con loro… Si, certo “vieni con noi…è una cosa soft”. Siamo in ritardo, non è mia abitudine entrare in grotta alle 11:00 passate, ma prendo la palla al balzo e alla partenza dal National, rifilo al neocorsista il sacco del trapano una sacchetta ed un palanchino, non mi sembra vero, io e il gatto c’è la caviamo con un solo sacco. Pinocchio gonfio di un incredibile carica, non demorde, anzi ad ogni passo verso la grotta è sempre più carico e attento, ascolta e servizievole, fa tutto quello che dico è perfetto (finalmente qualcuno che mi ascolta).

Affrontiamo il tratto iniziale, conosciuto ormai da tutti, poi a seguire rami d’inverno e Diaclasis. Siamo veloci e verso le 13.00 arriviamo alla frana, due foto d’inizio lavori e ci diamo da fare. In un paio d’ore leviamo dei grossi balocchi, montiamo una carrucola e riusciamo a ricavare due posti comodi nel cantiere. Pinocchio con una paura fottuta che “masso scivolino gli cada addosso” (un grosso balocco posizionato proprio sulla testa, non riesce a dare il meglio; la paura, il timore di quel masso sorretto solo da alcune pietre minori e dal fango cicatrizzante, lo demoralizza, ad ogni colpo di martello da un occhio a “masso scivolino” alternando domande tipo “si è mosso qualcosa?” “avete sentito?” “non e che cede?”, noi di tutta risposta alle sue dubbie domande “no…. non succederà niente non ti preoccupare scava!!!!!”.

Il tempo passa anche qua sotto e alle 17:30 decidiamo di abbandonare gli scavi.

Oggi abbiamo ampliato notevolmente la zona lavoro, prossima volta decideremo su “masso scivolino” se eliminarlo…la roccia sotto è pulita. Lasciamo quasi tutta la mia attrezzatura sul posto.

Alle 19:20 usciamo dalla Zelbio, per rincontrarci con gli altri al Ministro davanti ad una fumante pizza.

 

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