08:30 ci incontriamo con Alex da Citterio, nota pasticceria di Canzo, dopo una fugace ma sostanziosa colazione, ci dirigiamo verso il Piano. La temperatura scende fino a raggiungere gli 11.5 gradi sottozero, fa freddo …parecchio freddo. In Zelbio un’altra tappa al National per un caffè e per le ultime incombenze fisiologiche.
Visto le condizioni climatiche, per la vestizione, optiamo per un ambiente meno freddo del solito “piazzale”, così porto i due ragazzi al locale che il Comune di Zelbio ha donato agli speleo più bisognosi.
Obiettivo della giornata, continuare a scavare oltre la sala Tortona passando per il cunicolo della sabbia, anche se non sono tanto convinto di trovarlo aperto… spero di sbagliarmi…anche perché vuol dire perdere un sacco di tempo, ritornare alla Sala del Topo per poi affrontare la famigerata strettoia…..non ci passerebbe più.
Affrontiamo il primo tratto ormai da veterani e in brevissimo, siamo alla sala del Topo, scendiamo tutti e tre il primo pozzetto, a questo punto, vado in avanscoperta, lascio il sacco-trapano, mi stacco dalla colonna con l’intento di guadagnare metri nel caso tornassi con il responso negativo, il cunicolo si presenta troppo di ghiaia, vado incontro agli altri, “Tamaaaaaaaa scendiiiiii”.
Ci mettiamo a scavare, è in 10 minuti riusciamo ad aprire il varco.
Passa per primo Alex, ancora non si sa se riusciamo a passare, perché il livello dell’acqua potrebbe essere ancora alto dall’altra parte, ma così non è, Alex ci comunica che si può passare, e così con la metà del tempo, che di solito impieghiamo percorrendo la diaclasis infernales, arriviamo alla sala Tortona.
Arriviamo in zona scavo,
Alex nel punto dove ci eravamo fermati l’ultima volta, riesce a passare in mezzo ai due massi. Al di là vi è una risalita per una 10 di metri tt su fango, che corre a fianco della parete, risalendo 1/4 della sala; a questo punto Tama esce dallo scavo e va nella sala principale, cercando di capire la nostra posizione.
Una volta individuato il punto di scavo, sentendo chiaramente la voce di Tama, decidiamo di uscire fuori e di aprirci un nuovo varco dalla sala, ovviamente scavando da fuori, In due ore di lavoro riusciamo a debellare un grosso balocco.
Tornando al punto dello scavo, adesso con la strada nuova, ci sono due vie in discesa, le quali si fermano subito,la prima sotto il nostro scavo, mentre la seconda attaccata alla parete è il proseguo della risalita, che tappa su fango.
Aria pochissima, la zona di scavo in frana, presenta sempre roccia pulita ed ogni tanto spazi vuoti.
p.s. Risalendo la Galleria Prudenzano, mi è balenata in mente una cosa, “un fiume impetuoso percorreva questa galleria, poi all’altezza della Sala un grande crollo, ostruì il suo corso”
Sono sempre più convinto che non manca tanto per trovare il resto della galleria, ma una cosa e sicura SCAVARE BISOGNA!!!!!
Alle 16:00 decidiamo di rientrare, con molta tranquillità affrontiamo tt la via del ritorno.
Ci cambiamo a -5 nella nostra nuova casetta.
Ci fermiamo al National per una piadina con birretta.
Alla prossima
Pasquale-Luca-Alex