Ieri Pasquale e io siamo stati in Zelbio. Partiti di buona ora alle 7 da Monza, alle 8.15 eravamo a destinazione. Dopo la colazione al National e la vestizione all’aria frizzante ma soleggiata, abbiamo salutato la splendida giornata tiepida per imbucarci in Zelbio.Dalla Sala del Topo abbiamo piegato a sinistra verso la Diaclasi infernale, raggiunta con calma ma senza problemi, se non vogliamo chiamare così il guado di tre laghetti di cui uno ad altezza mutanda. Nella Diaclasi abbiamo proceduto ad alcune piccole opere di disostruzione artificiale che, pur non risolvendo la difficoltà intera del passaggio, lo hanno reso tanticchia più agevole in alcuni punti.Finito il lavoro per quanto possibile date le anguste circostanze, abbiamo raggiunto la Sala del Castoro, con spiaggia di ghiaia, acqua limpida, soffitto basso piatto e nero lucido, per un quarto d’ora di meritato relax e non solo fango.La risalita è stata molto più lenta e faticosa, zavorrati come eravamo dagli attrezzi, la pur necessaria acqua e due zaini ingombranti. Pasquale ha però messo la quarta e mulettando carico di entrambi ci ha portati di nuovo al Topo. Da lì siamo usciti in tempi relativamente brevi e con gambe relativamente di cemento, per poi fermarci alle 15 per birra e panino al National.Rientro a Monza a metà pomeriggio, con ancora luce.Passaggio della Diaclasi leggermente migliorato in vista della possibile due giorni di scavo in Zelbio il prossimo weekend.Buona settimana,
Kim