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Grotta Croasa dell’Era

4 gennaio 2024 - Biblioteca

Un bel gruppo oggi Io, Lucia, Carlotta, Matteo, Federico, Ali, Claudio e Cami, destinazione pozzo Cicatrene, riuscire a raggiungere il collegamento con la Grotta Val Cadur e poi disarmare tutto.

Arriviamo velocemente alla strettoia non ho sonno, faccio entrare prima Claudio, non so ma non mi sento tanto di affrontarla, 10 anni fa ero passato in tutta tranquillità ridendo e prendendo in giro Giorgio G., forse oggi le cose sembrano cambiate, alla fine si invecchia e forse non si ha più tanta voglia? di affrontare paure e fatiche, forse perché ero meno grasso, chi lo sa, comunque mi faccio coraggio ed entro, si… No…. Boh… Me la ricordavo meno stretta, alla fine passo il primo pezzo appena gira e veramente strettino, ma in discesa spingo ed entro, mi segue a ruota poco dopo Cami, sono all’interno della strettoia, qui si riesce addirittura a stare in piedi incredibile, rimetto l’imbrago che precedentemente mi ero levato. Palpitazioni a mille. No no, adesso rientro continuavo a dire a Claudio, non riesco torbi indietro, al pensiero di rifarla stavo male. Poi mi calmo un attimo, lunghi respiri e mi viene in mente una delle leggi fondamentali dello speleologo, “SE ENTRI…. ESCI” provo ad andare avanti non ricordandomi che c’è un’altra strettoia prima di Cicatrene, minchia… mi rilevo l’imbrago e passo. Arrivo alla partenza del p. 87, mi tocca mettere due fixdi partenza. Anche qui trovo difficolta a passare, la colata che mi porta sopra il pozzo è troppo stretta, provo ad entrare di schiena, ma non passo, intanto il rivolo d’acqua che attraversa tutta la strettoia arriva direttamente su di me, niente rimango un paio di minuti ma non riesco a passare, esco e mi giro, adesso provo di pancia, forzando riesco a passare, ma mi ritrovo inzuppato dappertutto. Passato approdo sul terrazino dove mi permette di vedere i fix a soffitto proprio sulla verticale, sono in buono stato.

Nel frattempo che armo chiedo a Claudio di dare delle martellate per allargare la strettoia, cosa che fa e dopo una decina di minuti con colpi ben assestati, riesce a staccare due pezzi grossi di pietra, rendendo il passaggio molto più largo.

Parto con la verticale, uso due fix a soffitto presenti e dopo 30 metri arrivo al 1 terrazzino. Qui il pozzo si divide in due, scelgo senza esitare la parte asciutta, fraziono con un fix sulla parte opposta, e metto due fix sulla verticale, scendo altri 20 metri raggiungendo un altro terrazzino trovo un altro fix comodo, ma non riesco a trovare altri fix per la partenza. Mancano circa 40 metri, si intravede il probabile fondo di Val Cadur. Decido di fermarmi qui, ho ancora una 30 di metri di corda.

Aspetto tt e tre e poi incominciamo a risalire.

Relazione Di Matteo

Croasa dell’Era – Dossena – Bergamo
GGM – 04-01-2024
Giovedì 4 gennaio 2024 ci siamo dati appuntamento alle 7:30 con le macchine vicino al casello autostradale di Agrate
(“allo spaccio della Galbusera”) con lo scopo di andare ad esplorare la Croasa dell’Era, vicino alle miniere di Dossena,
precisamente in Provincia di Bergamo nel Comune di S.G. Bianco.
Il gruppo era formato da Pasquale (che ha proposto
l’uscita), Carlotta, Claudio, Camilla, Lucia, Alì,
Federico e Matteo (io). Dopo esserci compattati su
due macchine siamo partiti e per le ore 10:00 circa
siamo arrivati a destinazione e alle 10:30 eravamo
all’ingresso .
La Croasa era già stata armata da Pasquale e da altri
membri del GGM a Dicembre 2023 fino alla
strettoia “Non ho sonno” e l’obiettivo di questa
discesa era quello di proseguire usando il trapano
per armare con nuovi spit il p86 (Cicatrene) e
disarmare l’abisso per poter utilizzare a marzo 2024
le corde per il 73° Corso di Avvicinamento alla
Speleologia.
La Croasa inizia con un primo pozzo, un p55, all’aria aperta molto suggestivo e bello da vedere dal fondo in quanto si
vede la luce del Sole. L’avvicinamento al p55 è stato fatto con 3 traversi partendo da sinistra (in realtà l’ultimo pezzo
non è proprio un traverso) e da li, dove è presente una catena fissa, sono state predisposte due corde indipendenti
che scendevano a circa 4/5 metri di profondità dalla bocca del pozzo. Dai due frazionamenti partivano due corde di
60m l’una fino al fondo del pozzo.
La base del p55 è in pendenza ed è piena di sassi che tendono a “scaricare” sul p15 successivo: per questo motivo
Pasquale ci ha avvisati di non dare il “libera” fino a quando non avessimo superato anche il p15 e non ci fossimo messi
al riparo dai sassi che cadevano mentre, per chi stava scendendo ancora il p55 avrebbe dovuto fermarsi a circa 2/3
metri dal fondo, facendo la chiave completa, ed aspettare il “libera”.
Dal fondo del p55 si prosegue con la stessa corda che porta ad un frazionamento necessario ad arrivare al p15,
anch’esso frazionato ( circa 3 e 12 metri).
Dal p15 la grotta prende la forma di due stanze tondeggianti unite tra loro da due ingressi (in uno dei quali è presente
un altro pozzo che non abbiamo percorso) mentre, nella seconda “stanza” è stata messa una corda per avvicinarsi al
p37 dotato di un frazionamento.
I primi a calarsi fino a qui sono stati Pasquale, Camilla, Federico e Claudio mentre Alì, Lucia, io e Carlotta siamo scesi
dopo. Arrivati al p37 Pasquale, Claudio, Camilla e Federico sono passati dalla strettoia “non ho sonno” e poi hanno
disceso il p86 che Pasquale ha iniziato ad armare mentre Alì, Lucia, Carlotta ed io ci siamo fermati a mangiare e a bere.
Nella strettoia era presente un po’ di acqua e, chi ha provato a superarla, si è bagnato. Mentre il primo gruppo ci
chiamava per dirci di raggiungerli, Alì ha provato due volte a superare la strettoia senza successo mentre Federico, alla
seconda volta ce l’ha fatta ed ha raggiunto Camilla e Claudio. Io, Lucia e Carlotta abbiamo deciso di non proseguire
oltre.
Pasquale intanto, dopo un’altra strettoia dalla quale ha avuto difficoltà a passare, ha iniziato a trapanare ed armare il
p86 mentre Claudio, con martello e scalpello, ha ingrandito uno dei punti più stretti.
Una volta in fondo al p86, risalendo, Pasquale, Camilla, Claudio e Federico hanno disarmato e recuperato le corde.

Dopo circa un’ora e mezza da quando anche Federico è passato dalla strettoia, io e Carlotta abbiamo iniziato la risalita
mentre Lucia e Alì si sono fermati ad aspettare gli altri. Noi siamo usciti verso le 16:30 mentre quando è uscita Lucia,
l’ultima a risalire il p55, erano circa le 18:30.

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